In Umbria, terra di santi, sono tanti i pani rituali che si preparano in occasione delle festività e questa pizza cresciuta è forse tra i più semplici, frutto di una tradizione campagnola che prosegue e che in tempi di Covid mi ha spinto a mettere le mani in pasta per poterla assaporare la mattina di Pasqua.
Il sapore e l’odore delle pizze dolci di Pasqua sono inconfondibili e rimandano a quando le pizze di Pasqua erano un momento per riunire le famiglie ognuna con il suo corredo di saperi. Per questo solo dopo varie ricerche tra i preziosi appunti delle nonne, ognuna con il suo ingrediente segreto, sono riuscita ad ottenere questo risultato.
Un consiglio: questa pizza, che poi pizza non è, per tradizione si mangia solo la mattina di Pasqua accompagnata dalla corallina che è il tipico salame nursino insieme alle uova sode, alla ricotta e al cioccolato.
Pizza dolce di Pasqua
Ingredienti
5 uova
500 gr farina di farro (o farina 00)
200 g di zucchero
2 bustine di lievito di birra secco
2 limoni e 1 arancia la loro scorza grattugiata
1\2 arancia
1 cucchiaino di cannella in polvere
2 cucchiaini di semi di anice
1 stecca di vaniglia
80 gr strutto (oppure olio)
120 gr burro
Burro e farina per lo stampo
Sono tre le fasi di lavorazione della pizza dolce:
1) Il lievitino
Fare sciogliere il lievito in un po’ d’acqua tiepida. Aggiungere 100 gr di farina ed un cucchiaino di zucchero, mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo, ricoprire con una pellicola e lasciare riposare fino a che la sua massa non sarà raddoppiata (20-30 minuti).
2) L’impasto con le uova e la parte grassa
Nel frattempo montare gli albumi a neve e separatamente in un’altra ciotola sbattere i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Unire i due composti alla massa lievitata. Mentre si procede ad impastare, versare il burro e lo strutto e 400 gr di farina. Una volta creato l’impasto lasciarlo riposare per tre ore.
3) L’aggiunta degli aromi
Mettere a cuocere con un po’ di vino bianco la metà di una arancia, con tutta la sua buccia, lavata, tagliata prima a fettine e poi a tocchettini, far bollire con due cucchiaini di semi di anice e lasciar intiepidire.
Passate tre ore, aggiungere all’impasto cresciuto i semi di una bacca di vaniglia, un cucchiaino di cannella in polvere, la scorza di 2 limoni e dell’arancia e quindi l’arancia cotta, impastare di nuovo e disporre il composto in uno stampo alto senza superare la metà e procedere con l’ultima lievitazione di un’ora e mezza.
Quando la pizza sarà cresciuta, spennellare la sua superficie con il tuorlo e infornare nel forno già caldo a 180° per 50 minuti.